messaggio di fine 2020 a tutto il Circo all'inCirca da parte del presidente e da tutto il direttivo
L’affilatissimo aculeo che l’emergenza sanitaria ha piantato dentro la carne e le vite di chi vive di cultura è molto doloroso. La nostra attività è fatta essenzialmente di relazioni umane. Se riduciamo tutto al massimo, togliamo gli indotti, i progetti e i tour, quello che conta per gli artisti, per gli insegnanti e per chi si occupa in vario modo di produrre, sviluppare e diffondere esperienze culturali è semplicemente questo, relazioni.Avete mai provato la sensazione di una dolorosa puntura che, stranamente, porta l’attenzione su quella parte del corpo che normalmente si muove senza alcun problema e che quasi non sembra esistere alla propria percezione? Quella parte del corpo non si muove più come prima e sembra incredibile la facilità con cui veniva utilizzata quando stava bene. Eccoci qua dunque, mentre facciamo il bilancio di un anno che passerà alla storia, cercare di ricordare intensamente le relazioni umane di cui ci nutriamo per costruire le nostre attività. Relazioni che stanno all’inizio di ogni progetto del Circo all’inCirca e che dopo diversi mesi di “nuova normalità” sembrano assurdamente semplici e normali: spettacoli, eventi, festival, corsi, progetti educativi… non parliamo del circo sociale, perché quest’ultima parola è forse tra le più problematiche del 2020.C’è una forza su cui il Circo all’inCirca può contare e che il Natale porta alla luce. È dentro la simbologia della notte meno luminosa dell’anno che diventa necessario e vitale riorganizzare il proprio sguardo. La notte più buia dell’anno ospita l’esperienza più luminosa della storia. Non serve essere credenti per capire che il Natale è una luce nel buio. È la forza delle relazioni umane, che non si sopiscono nemmeno quando il mondo sembra cedere rovinosamente alle logiche della pandemia; è dentro questo modo di pensare e di vivere il mondo che il gruppo di artisti, pedagoghi e volontari del Circo all’inCirca sta raccontando la propria versione dei fatti. Abbiamo cercato di rimanere vicini a chi in tempi normali ci permette di creare relazioni autentiche, di chi si fida di noi e partecipa agli spettacoli o segue i corsi e le nostre attività. Non lo abbiamo fatto trasferendo sul web tutto ciò che normalmente facciamo in presenza; bensì cercando di riflettere l’essenza del nostro lavoro per trovare modi alternativi di continuare ad esistere; nuovi modi per raccontare la nostra visione del mondo, la nostra “pausa dalla normalità”. Sono nate dentro questo modo di vivere la pandemia numerose idee, proposte e riflessioni: circo a distanza, le avventure del maestro Max, la birretta con il presidente, il circo in scatola, il calendario dell’avvento del Circo all’inCirca e, per ultime, le “mini-performance d’asporto” che il 20 dicembre hanno viaggiato per tutto il Friuli. Siamo andati di casa in casa con ciò che meglio sappiamo fare, intrattenere. Ci siamo accorti ancora una volta che non siamo da soli a pensare e a vivere così. Ci sono molte persone che credono in quello che facciamo, persone che vorremmo ringraziare personalmente perché ci dimostrano ancora che il nostro non è semplicemente una bella attività per passare qualche ora, ma un gioco che trasforma le vite di chi ci crede; un lavoro che non solo ha la dignità degli altri lavori perché fa molto di più: racconta che è possibile vivere e pensare altrimenti.Grazie a tutti per la fiducia nel Circo all’inCirca, grazie soprattutto ai collaboratori, gli insegnanti i bambini ed i corsisti che continuano a credere in questo progetto. Buon Natale.
il presidente del Circo all’inCirca assieme a tutto il direttivo