Tre giorni dedicati alla riscoperta della città di Udine attraverso il circo, l'arte contemporanea, i laboratori e le proposte multimediali.
Non-luoghi o edifici ricchi dell’umanità più disparata? Dipende da che punto di vista si guardano: i Terminal possono essere spazi simbolici; per il viaggiatore spesso rappresentano l’ultimo contatto con la propria terra d’origine e il primo assaggio della propria destinazione. C’è chi li vive con la malcelata noia del “frequent flyer” e c’è l’entusiasmo di chi vola per la prima volta. Probabilmente la differenza tra questi due tipi di viaggiatori non sta tanto nell’abitudine a viaggiare quanto nell’abitudine ad osservare e ad entrare in relazione con gli altri viaggiatori. È quest’ultimo atteggiamento che ti auguriamo per vivere al meglio le proposte che il festival offre lungo i dieci giorni di evento. Al terminal costruito al Parco Moretti di Udine quest’anno atterreranno cinquanta artisti provenienti da tutto il mondo, più di cinquanta tra laboratori, incontri, esperienze multimediali e spettacoli di circo contemporaneo. Tuttavia l’aspetto più rilevante per l’intera programmazione saranno le occasioni di incontro che Terminal24 intende offrire ai propri spettatori, agli artisti e alle persone che vivono il parco Moretti lungo tutto l’anno. La convinzione alla base del festival è che lo spettacolo dal vivo abbia la forza di trasformare i luoghi e le persone che incontra generando dialogo e inclusione.Non solo spettacolo dal vivo dunque: l’evento è volutamente ricco di laboratori e proposte finalizzate a vivere la città di Udine e soprattutto a condividere esperienze culturali che possano rigenerare lo spettatore e la città.
UdineInfondo la nostra città è un piccolo capolinea, all’estremo Nord Est d’Italia la piccola Udine ospita un festival di circo contemporaneo di caratura internazionale. Per quanto topograficamente vicino alla città, il parco è da molti percepito marginale rispetto al centro. Il circo, nonostante lo sviluppo degli ultimi anni, rimane ancora un fenomeno artistico ai confini delle più tradizionali arti performative. Il festival dunque ha una certa affinità con i luoghi marginali, in cui è determinante l’atteggiamento d’apertura perché il confine non si trasformi in un muro, dove l’incontro con l’inaspettato possa generare nuove risorse di senso.I collettivi di Circo all’inCirca e di Puntozero, provenienti da regioni artistiche molto differenti, entrambi in viaggio verso lo sviluppo dell’arte contemporanea in Friuli Venezia Giulia, si sono incontrati proprio così, su una simbolica panchina aeroportuale collocata nei pressi del gate “festival degli artisti di strada del FVG” nel 2014. L’incontro ha portato alla costruzione di Terminal e oggi, dopo dieci anni di trasformazione e di crescita, questa proposta culturale si configura come un importante appuntamento per la città di Udine.
Abbiamo organizzato gli spettacoli secondo tre macro aree: spettacoli per famiglie, spettacoli di ricerca artistica e grandi acrobazie. In questo modo ciascun spettatore può costruire il proprio festival aggiungendo anche i laboratori e gli incontri che ritiene più interessanti. A proposito di incontri: siamo molto orgogliosi di poter ospitare la tavola rotonda del progetto "Solo But Not Alone" che il 17 giugno vedrà impegnati a Udine 30 operatori di circo nazionali ed internazionali. Sarà un'occasione di scambio e crescita per il festival e per la città di Udine.
Terminal è una precisa visione sul mondo dell’arte contemporanea e sullo spettacolo dal vivo. Una prospettiva con cui Associazione Circo all’inCirca ha ridisegnato la proposta culturale un tempo dedicata all’arte di strada. La lungimiranza dell’amministrazione comunale di Udine ha voluto sostenere e ampliare una proposta che sin dalle sue fasi di gestazione aveva l’obiettivo di ingaggiare un pubblico trasversale; dunque una proposta culturale che attraverso l’arte dal vivo ritiene possibile valorizzare la città e il rapporto che il pubblico ha con essa. Dopo alcuni anni di lavoro il festival è divenuto un punto di riferimento in Italia per il circo contemporaneo e lo spettacolo dal vivo, si è strutturato ed ha raccolto una sfida progettuale di tipo pluriennale ed Europea, che gli consente una visione prospettica in grado di programmare a Udine le migliori compagnie esistenti sul panorama mondiale e dunque rendere il Friuli Venezia Giulia un polo d’eccellenza in questo settore. I pilastri che danno struttura e credibilità all’intero progetto sono la sinergia con gli operatori culturali locali ed in particolare le reti regionali, nazionali ed europee, il rapporto tra lo spettatore e lo spazio pubblico, il circo contemporaneo come piattaforma per l’incontro e la valorizzazione di altre discipline dello spettacolo dal vivo, il sostegno alle produzioni artistiche under 30, l’incontro tra giovanissimi studenti di circo e professionisti neo diplomati, una direzione artistica condivisa tra differenti competenze e sensibilità in grado di esprimere professionalità e prestigio, infine la capacità di incubare di proposte artistiche ibride, dunque di svolgere la funzione di contenitore per la ricerca artistica. È grazie a quest'ultima capacità che nel 2018 all'interno del festival è nato il progetto "Audiobus"