messaggio di Natale e di fine 2021 rivolto a tutti i collaboratori, amici, sostenitori dell'Associazione Circo all'inCirca
Citare Dostoevskij è il modo più spontaneo che quest'anno trovo per scrivere qualcosa di sensato su uno dei più difficili anni che abbiamo vissuto nella nostra vita. La pandemia non bastava a sconvolgere le nostre esistenze, così ad inizio anno abbiamo perso la casa che ospitava il quartier generale del Circo all'inCirca: rasa al suolo da un incendio che ha cancellato anni di appunti, documenti, libri, ricordi, vestiti e oggetti; tutto. Abbiamo iniziato il 2021 con una sorta di esercizio ascetico, che nel bel mezzo delle angosce generate dallo stop forzato delle nostre attività culturali e del nostro lavoro, ha cancellato l'unica sicurezza su cui potevamo ancora contare, casa nostra. Effettivamente l'ascesi è spesso dolorosa, ma altrettanto spesso riesce a purificare lo sguardo sul mondo, a far intravedere dove si nasconda il senso della vita dentro le pieghe mondane di una civiltà che correndo ha sfilacciato le fondamenta dell'umanità.All'indomani della catastrofe sono successe due cose, un mare di persone si sono fatte vicine raccontandoci con i propri gesti la "bellezza che salverà il mondo" di cui parla l'autore russo; contemporaneamente la farraginosa macchina disumanizzante costruita attorno ai soldi si è messa in moto con il precipuo obiettivo di estinguere, assieme all'incendio, quella stessa bellezza che ci rende profondamente umani. Banche, assicurazioni e burocrazia sono architettate per eliminare dall'equazione ogni rapporto umano; oggi questo è così tanto vero che il loro sistema riesce ad ammantare di razionalità le coscienze dei propri funzionari, banchieri e assicuratori, la cui compassione sembra del tutto serena nell'affermare che la visione del mondo prodotta dagli algoritmi sia la più giusta possibile, anche quando guardandoti in faccia e alzando le spalle citano -inconsapevolmente- un vecchio e logoro pensiero illuminista: questo "è il migliore dei mondi possibili".E noi da che parte siamo? Certo, nella situazione in cui ci troviamo ancora oggi -ancora senza casa e con poche prospettive- è facile dirlo. Di certo non è il denaro a definire le nostre esistenze. Però il messaggio di Natale che vogliamo condividere con tutti gli amici che ci hanno sostenuto e ci stanno vicino in quest'anno difficile va oltre e risuona nel personaggio del principe Myškin. L'idiota, un uomo assolutamente buono, è l'unico punto di accesso alla splendida umanità che quest'anno ci ha salvato la vita. L'unico modo per vedere e vivere la bellezza senza cadere nella disperazione è lo sguardo dell'idiota sulle cose. È un Natale dove i doni non sono fatti di oggetti -che poi prendono fuoco- bensì di legami e scelte importanti di vita. Ancora una volta siamo qui a testimoniare che è possibile pensare e vivere altrimenti e rimanere sereni anche di fronte alla perdita di una intera casa con tutto ciò che c'è dentro. Ti auguriamo buon Natale dicendoti che quello che abbiamo creato, il Circo all'inCirca, che per noi non è solo una palestra, ma uno stile di pensiero e di comunità, ci ha salvato la vita. Ci auguriamo così di poter salvare la vita anche a te quando ne avrai bisogno!Grazie a tutti coloro che ci hanno aiutato e soprattutto grazie a te, che sei abbastanza idiota da essere giunto fino in fondo a questa lettera.
Il presidente del Circo all’inCirca assieme a tutto il direttivo.